Non è vero che il mondo delle imprese tradizionali e quello del non profit sono realtà distinte e separate. Il cosiddetto Cause Related Marketing (CRM) dimostra, infatti, che non solo possono convivere, ma persino condividere una causa comune. Si tratta, in sostanza, di una speciale partnership tra soggetti appartenenti a queste due seppur diverse realtà, che ha lo scopo di pubblicizzare un’immagine, un prodotto o un servizio, facendo si che tutte le parti coinvolte ne traggano un vantaggio. In particolare rappresenta un importante strumento di Corporate Social Responsability per le aziende che, in questo modo, hanno l’opportunità di mettere in pratica il loro impegno nel sociale. Un settore che in Italia, nonostante rappresenti ancora solo lo 0,58% di tutto il mercato pubblicitario nazionale, sta mostrando significativi segnali di crescita. Secondo un recente studio Fondazione Sodalitas / Nielsen Media Research, infatti, nel 2010 l’ammontare degli investimenti lordi in CRM è stato pari a € 198 milioni. Facendo registrare un +3,3% rispetto all’anno precedente. Gli annunci pubblicitari di questo tipo sono stati 10.743 e, a sorpresa, i canali più utilizzati sono stati i media tradizionali (carta stampata, radio e televisione). Mentre il ricorso ad Internet resta ancora piuttosto basso: solo lo 0.02% del totale. Il settore che ha investito di più nel marketing sociale è stato quello dell’abbigliamento e le dieci aziende “big spender” sono state: Banca Mediolanum, Micys company (Pupa), Louis Vuitton, Miroglio Fashion (Elena Mirò), Oviesse, Pomellato, Procter & Gamble, Inticom (Yamamay), Thun, Oroverde.

Fonte: http://www.west-info.eu/it/quando-il-business-sposa-il-non-profit-terzo-settore-cause-related-marketing/